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Irma

Innovative Radiation Monitor for contAiners at port custom gates

Sviluppo di un portale innovativo per l’individuazione di materiale radioattivo all’interno dei container in transito nei varchi doganali portuali.

Gli studi dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica mostrano che il traffico illecito di materiale radioattivo è un problema globale. Negli ultimi vent’anni, possiamo dire a partire dall’11 settembre 2001, l’allerta è aumentata sensibilmente. Le organizzazioni terroristiche hanno grandi disponibilità di denaro ed il materiale radioattivo è facilmente reperibile, dato che numerosi paesi, con livelli di sicurezza tali da non poter escludere trafugamenti, dispongono di tecnologie nucleari. La preoccupazione è che i terroristi possano costruire delle bombe sporche, ovvero ordigni convenzionali ma contenenti materiale radioattivo. Pur avendo una potenza esplosiva modesta, queste bombe hanno un grosso impatto psicologico e possono provocare danni ingenti per i costi di bonifica del territorio contaminato. In Italia non si ha notizia di casi di contrabbando, ma si contano numerosi episodi nei quali si è avuto l’ingresso di materiale nucleare non dichiarato.

  • 2008 - nel porto di Spezia sono transitate 30 tonnellate di acciaio contaminato da Cobalto-60 proveniente da un altoforno cinese. Per grave negligenza, una sorgente utilizzata per misurare lo spessore dei refrattari che rivestono gli altoforni, era stata fusa nel metallo. Non essendo stato eseguito nessun controllo in area portuale, la contaminazione è stata scoperta solamente più tardi nelle aziende che stavano lavorando l’acciaio e che sono rimaste bloccate a lungo per la bonifica, con grave danno per la filiera produttiva.
  • 2018 - 4 container ancora provenienti dalla Cina e contenenti semilavorati contaminati da Cobalto-60 sono stati sequestrati nell’area portuale, causando problemi di gestione e allarme.
  • 2019 - un carico di 5 tonnellate di Coltan, senza alcuna indicazione del livello di radioattività, è transitato nel porto di Livorno mettendo in pericolo il personale dello scalo.

Per ridurre al minimo questi gravi episodi, è necessario intercettare questi container al varco doganale portuale.

Svilupperemo un portale innovativo per individuare la presenza di materiale nucleare occultato, o semplicemente disperso, all’interno dei container durante la movimentazione tra nave e banchina. Il portale eseguirà scansioni rapide senza rallentare lo spostamento dei container. Utilizzeremo tecnologie innovative impiegate, fino ad oggi, solamente nella ricerca più avanzata in fisica nucleare. Realizzeremo un dispositivo economico, robusto, utilizzabile facilmente dal personale dello scalo e con ottime prestazioni:

  • Estrema sensibilità per il materiale radioattivo e probabilità di falsi allarmi minima. Il rivelatore sarà installato sull’organo di presa di una gru a portale o altri mezzi simili.
  • I dati saranno elaborati in tempo reale per dare un allarme immediato al conduttore del mezzo.
  • I dati saranno trasmessi ad un centro di controllo tramite telemetria wifi/4g/5g per essere immagazzinati in un database e fusi con i dati commerciali presenti nell’archivio associato ad ogni container.

Utilizzeremo il Porto di Livorno come dimostratore, una scelta non casuale, dato che al suo interno è presente una infrastruttura informatica molto avanzata basata su una architettura a servizi che gestisce il traffico dati prodotto da una rete eterogenea di sensori.

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